Italiani risparmiatori e interessati all'AI per gli investimenti
L’intelligenza artificiale guida gli investimenti delle banche
Secondo l’ultimo Rapporto ABI Lab 2024 il 52% delle banche intervistate dichiara l’investimento in intelligenza artificiale come una delle priorità principali, che si colloca quindi al quinto posto nella classifica delle top 10. Sul versante della ricerca e dello sviluppo, l’introduzione dell’AI nei diversi possibili ambiti di applicazione (assistenza al cliente, miglioramento operativo, sviluppo commerciale, gestione dei rischi, etc.) sale addirittura al primo posto (62%). L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore bancario ha infatti conosciuto un notevole sviluppo nel 2023: l’interazione sui canali assistiti, come chatbot e supporti ai call center, rappresenta l’area su cui le banche stanno concentrando maggiormente i loro progetti che coinvolgono questa tecnologia (80%).
In linea con l’aumento dei fondi per l’AI stanziati dalle banche, anche gli utenti si dimostrano sempre più propensi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale come supporto agli investimenti. È una delle principali evidenze emerse dal secondo sondaggio globale relativo alle preferenze degli utenti bancari commissionato da GFT a Censuswide, società internazionale di consulenza per ricerche di mercato, che è stato effettuato tra l’11 e il 15 aprile 2024.
Gli italiani sono interessati all’IA come supporto all’investimento
In Italia, oltre il 50% dei partecipanti crede che l'IA li aiuterà a diventare più indipendenti finanziariamente quando faranno investimenti in futuro; ancora più propensi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale (77%) sono i più giovani (18-24 anni). Tra tutti i rispondenti, poco più del 15% sta già esplorando offerte di investimento con il supporto di strumenti basati sull'IA, mentre oltre un terzo (il 35% circa) prevede che l'IA li aiuterà, ma non stanno ancora utilizzando alcuno strumento basato su questa tecnologia.
Alla domanda se sia cambiato il modo in cui il cliente comunica con la propria banca nell'ultimo anno, quattro italiani su cinque (80%) hanno dichiarato che è rimasto invariato. Solo il 15% ha modificato le modalità di interazione con la propria banca, tra questi più di 4 su 5 (81%) ora preferiscono utilizzare prevalentemente i canali digitali.
Alta propensione al risparmio per gli utenti bancari in Italia
Secondo un recente report della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) lo scorso anno la ricchezza finanziaria degli italiani è cresciuta di 80 miliardi, arrivando a quota 5.216 miliardi, ben 552 miliardi in più rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia.
Il fatto che gli italiani siano grandi risparmiatori è confermato anche dai risultati del Banking Disruption Index. Secondo il sondaggio di GFT il 93% degli intervistati italiani riconosce l’importanza di risparmiare ogni mese, la percentuale più alta fra i paesi in cui è stata condotta la ricerca (Stati Uniti, Regno Unito, Polonia e Canada oltre al nostro paese). In termini di capacità di risparmio effettivo però, gli italiani si attestano ad un livello leggermente più basso degli altri paesi con il 65% in grado di mettere in serbo una parte delle proprie entrate ogni mese; percentuale che sale all’82% fra i più giovani (18-24 anni). La media di risparmio si attesta sui 260 euro al mese, leggermente al di sotto di americani, inglesi e canadesi.
Rispetto allo scorso anno solo il 22% degli italiani dichiara di riuscire a spendere cifre maggiori su base mensile, mentre 1 italiano su 3 mantiene stabili le proprie spese o è stato costretto a ridurle negli ultimi 12 mesi.
Tracciamento delle spese e motivazioni al risparmio
La maggioranza dei partecipanti intervistati da GFT dichiara di non avere un metodo per tracciare le proprie spese o di farlo manualmente. Infatti, a livello globale, il 34% dichiara di non utilizzare alcun metodo per gestire le proprie spese (il 32% in Italia), mentre il 28% (il 30% in Italia) tiene traccia delle spese manualmente (ad esempio, tramite un foglio Excel).
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono al risparmio: il 43% degli italiani lo fa per garantirsi un fondo d’emergenza in caso di necessità, il 37% dichiara di mettere da parte per le vacanze e il 25% utilizza i risparmi per le necessità quotidiane, come la spesa o gli acquisti per la propria casa.
In tutti i mercati, la semplicità è la priorità principale per i clienti bancari nel decidere dove allocare i risparmi, inclusa la facilità di accesso, utilizzo e configurazione; a guidare le scelte sono fattori come un facile accesso ai fondi (37% a livello globale, 29% in Italia), un'applicazione intuitiva (30% a livello globale, 23% in Italia) e una facile configurazione del conto (25% a livello globale, 17.8% in Italia). A seguire, sono la sicurezza e il ritorno d’investimento a giocare un ruolo significativo nelle decisioni di risparmio in tutti i paesi.